RESET 2021 - Numero 34: Il congresso dei Grünen e il programma dell'Union
I Verdi ufficializzano la candidatura di Annalena Baerbock e il loro programma elettorale, mentre per quello dei conservatori bisognerà aspettare lunedì - ma qualcosa già si sa.
Lo scorso fine settimana, durante un congresso online, i Grünen hanno ufficializzato la candidatura alla Cancelleria di Annalena Baerbock, con il 98,5% dei voti a favore. Non solo: hanno anche ufficializzato il loro programma, e alla fine Baerbock ha tenuto un lungo discorso in chiusura dell’evento, per lanciare la fase decisiva della campagna elettorale. 45 minuti di intervento appassionato, studiato per motivare i militanti e offrire ai tedeschi l’immagine della Germania che vogliono i Verdi per i prossimi anni.
Tutto bene, dunque? Abbastanza, nonostante a voler essere pignoli si possano individuare due punti problematici.
Il primo riguarda il programma, la cui ufficializzazione è stata probabilmente meno lineare del previsto, e soprattutto può aver causato qualche mal di pancia nella base del partito. Erano state suggerite alcune modifiche alla bozza approvata a marzo, ma il termine “alcune” è decisamente eufemistico: stiamo parlando di quasi 3.300 proposte, sui temi più disparati. Si va dall’innalzamento della tassa sulle emissioni di CO₂ all’aumento dell’aliquota massima per i redditi sopra i 250.000 euro (il 53% rispetto al 48% incluso nel programma), dall’acquisto e utilizzo di droni da parte delle missioni militari all’estero al limite di velocità per le auto. Addirittura erano state presentate due mozioni per cambiare il titolo stesso del programma: Deutschland. Alles ist drin (“Germania. Dentro c’è tutto”) suonava un po’ troppo nazionalista per alcuni militanti, che avevano proposto di rimuovere Deutschland.
Il team del Bundesgeschäftsführer (il “direttore generale” del Verdi, omologo di quello che gli altri partiti chiamano Generalsekretär) Michael Kellner è riuscito a neutralizzare la maggior parte di queste proposte prima dello svolgimento del congresso, tramite negoziazioni e compromessi, per evitare che si arrivasse a un voto dei delegati. Sono rimaste solo 20 mozioni aperte a votazione durante il Parteitag digitale, e alla fine il programma è stato approvato a maggioranza schiacciante: 696 voti a favore su 710 disponibili. La faccenda delle modifiche mostra una volta di più come adesso i Grünen intendano comportarsi “da adulti”, e gestire il dibattito interno in maniera estremamente pragmatica per non mettere a repentaglio le proprie chance di successo elettorale, ma può aver deluso profondamente parte della base che vede in qualche modo tradita la “diversità” dei Verdi rispetto agli altri partiti.
Il secondo problema riguarda invece la stessa Annalena Baerbock. Il suo discorso finale è stato generalmente apprezzato, ma a lei non deve essere piaciuto particolarmente, visto che quando è scesa dal palco e si è avvicinata a Robert Habeck ha commentato la propria performance in modo piuttosto colorito, tra l’altro dimenticandosi di avere ancora il microfono aperto.
Baerbock era irritata per aver inciampato su una frase del suo intervento, ma nessuno l’avrebbe notato se non fosse stata lei stessa a sottolinearlo con quella esclamazione. E il risultato è che, invece che di ciò che ha detto, in Germania per un paio di giorni si è parlato solo del suo stizzito Scheisse!. Che ovviamente ha fornito agli avversari l’opportunità di ripetere le critiche su cui insistono da settimane: Baerbock non ha la sufficiente esperienza per fare la Cancelliera, è troppo inesperta per gestire quel ruolo se si lascia andare a reazioni del genere.
Nonostante tutto, i Verdi e la loro leadership possono essere soddisfatti di com’è andato il Parteitag. Il partito si è mostrato compatto dietro alla sua candidata, e i due leader sono riusciti in maniera efficace a far passare un segnale chiaro: non si rivolgono solo ai loro militanti, agli attivisti, ma a tutti i tedeschi, e lo fanno con un messaggio rassicurante e convincente. Il nucleo centrale della loro visione rimane legato alla questione ecologica, ma facendo molta attenzione a evitare i toni catastrofici che hanno spesso spaventato i tedeschi in passato: la missione stavolta è mostrarsi il più regierungsfähig (“adatti a governare”) possibile, quindi bisogna saper parlare a tutti.
Se i Grünen adesso hanno ufficialmente un programma, lo stesso non si può dire dell’Union. CDU e CSU dovrebbero presentare la loro proposta lunedì prossimo, e ci si aspetta che anche per i conservatori il tema ecologico rappresenti una parte importante, anche solo perché strategicamente i competitor sono i Verdi ben più che la SPD. Forte enfasi verrà anche posta sulla modernizzazione della Germania, sia in senso infrastrutturale che burocratico. L’Union promette un Modernisierungjahrzehnt, un “decennio di modernizzazione” da innescare con un impegno deciso a favore della digitalizzazione del Paese, ad esempio attraverso l’investimento su connessioni internet più veloci ed efficienti, e snellendo l’apparato burocratico e legislativo: in questo ambito il principio è one in - two out, per ogni nuova norma introdotta ne devono essere abolite due. È previsto anche un alleggerimento fiscale sia per gli imprenditori che per i lavoratori: i conservatori promettono una “modernizzazione completa” del diritto fiscale per le imprese, che dovrebbe liberare energie e capitali, e un abbassamento degli oneri fiscali sui lavoratori dipendenti.
Vedremo come reagiranno gli elettori nelle prossime settimane, sia al programma appena approvato dei Grünen che a quello ancora in cantiere dell’Union. Per ora i sondaggi sembrano assestarsi su valori più “tradizionali”, con i conservatori comodamente in testa seguiti dai Verdi e la SPD terza, a distanza di sicurezza sia dai liberali della FDP che da AfD.
Ah, a proposito di AfD: sembra proprio che l’ala estremista del partito sia sempre più irrequieta, e abbia addirittura intenzione di rifondare la Flügel apparentemente disciolta l’anno scorso dopo che era stata presa di mira dall’Ufficio per la protezione della Costituzione. Un ulteriore segnale della forza della corrente radicale, ormai davvero spavalda nel rivendicare la propria influenza nel partito. E proprio in un momento in cui l’estremismo di destra sta nuovamente emergendo come un problema cruciale per la Germania: i numeri sono allarmanti, secondo il Ministero dell’Interno, e continuano a spuntare nuovi casi di infiltrazioni nella polizia e nelle forze armate.
___
Un paio di cose interessanti da leggere prima di salutarci.
Sempre restando in tema di destra estrema: perché AfD è così forte fra i giovani a Est? Ne parla Deutsche Welle, che pubblica anche un lungo reportage per spiegare bene che cos’è - e soprattutto chi è - la nuova destra tedesca.
Se avete seguito Germania-Francia, esordio poco felice dei tedeschi agli Europei di calcio, avrete probabilmente visto anche il fuoriprogramma dell’attivista di Greenpeace che si è lanciato col paracadute ed è atterrato in maniera non proprio coordinata sul campo di gioco, ferendo addirittura alcuni spettatori. Greenpeace si è scusata per l’operazione, venuta malissimo. Ne scrive The Athletic.
Infine, i trionfatori dell’Eurovision sono passati di qui. I Måneskin hanno tenuto un segretissimo concerto a sorpresa a Berlino, allo SchwuZ Queer Club di Neukölln, dove hanno suonato per una mezz'ora - ovviamente includendo nella scaletta anche Zitti e buoni. Lo riporta Il Mitte.
RESET 2021 è la newsletter dedicata alle elezioni politiche tedesche del 2021.
Se siete iscritti riceverete la newsletter direttamente nella vostra mail; se non la trovate, provate a vedere nelle cartelle Spam o Promozioni - sapete a volte come funziona con la posta elettronica. Magari potete provare ad aggiungere la mail di RESET 2021 (reset2021.newsletter@gmail.com) nel vostro indirizzario: questo dovrebbe quantomeno evitare che la mail finisca nello Spam.
Se avete domande potete lasciare un commento o rispondere a questa mail - non temete, rispondo in fretta. E poi mi trovate anche su Kater, il blog collettivo sulla Germania.