RESET 2021 - Numero 24: Un mese decisivo
Aprile si preannuncia come un mese cruciale, per il piano vaccinale e per la campagna elettorale in vista di settembre
Anne Will è una famosissima giornalista tedesca che dal 2007 conduce uno dei più importanti talk show politici del Paese, in onda ogni domenica sera su Das Erste, il primo canale televisivo. Molto seguito dal pubblico (anche perché viene trasmesso dopo Tatort, altra istituzione televisiva locale), è una tappa obbligata per tutte le figure di primo piano della politica tedesca, e i dibattiti in studio vengono sempre commentati dalla stampa il giorno dopo.
Due domeniche fa il programma ha avuto un’ospite d’eccezione: Angela Merkel, che dopo il caos della settimana precedente ha colto l’occasione per fare il punto della situazione.
Numerosi i momenti notevoli dell’intervista, ma uno in particolare è particolarmente significativo in vista di settembre. Merkel ha sottolineato come alcuni governatori regionali si stiano comportando con una certa disinvoltura, disattendendo le risoluzioni decise insieme durante gli incontri della MPK (la Ministerpräsidentenkonferenz). Quando si è trattato di fare nomi la Cancelliera non si è tirata indietro, e ha citato Armin Laschet, Ministerpräsident del Nordreno-Vestfalia e leader della CDU. “Ma non solo lui”, ha aggiunto: una precisazione che tuttavia serve a poco. Per parecchio tempo Laschet è stato fautore di una linea più morbida verso il lockdown e le restrizioni, opposta a quella di Merkel (e del governatore bavarese Markus Söder) che invece continua a essere di estrema cautela. Laschet non è l’unico a volere qualche riapertura, naturalmente, ma essere stato citato così, in maniera esplicita, è un segnale molto chiaro. Il leader della CDU, eletto a gennaio, sarà pure il rappresentante del merkelismo nel partito, ma se vuole andare allo scontro con la Cancelliera, la Cancelliera non avrà alcuna pietà, e certo non si farà scrupoli a lasciarlo in balìa della tempesta.
E di tempesta si può proprio parlare. I sondaggi vedono l’Union in caduta libera, appena sopra il 25%, come non succedeva da prima che iniziasse la pandemia. Quello che sembrava un sogno ormai tramontato per i Grünen, giocarsela con i conservatori per il primo posto, è invece di nuovo una possibilità concreta.
Laschet deve essersi ricordato della parabola della sua predecessora, Annegret Kramp-Karrenbauer. Anche lei erede designata dalla Cancelliera, anche lei lasciata sola una volta insinuatosi il dubbio che non fosse all’altezza. È forse per questo, oltre che per la situazione dei contagi che continua a esssere molto preoccupante, che il Vorsitzender della CDU ha cambiato rotta, proponendo ciò che ha definito Brücken-Lockdown, letteralmente “lockdown-ponte”, cioè un’ulteriore inasprimento delle restrizioni da applicarsi per un periodo limitato, di due o tre settimane, durante il quale dovrebbe crescere molto il numero dei vaccinati. In questo modo, secondo Laschet, si potrebbe arrestare la terza ondata di infezioni e al tempo stesso si dovrebbe creare un blocco consistente di cittadini immuni, grazie alle vaccinazioni, rendendo possibili allentamenti e riaperture.
La proposta di Laschet è condivisibile nello spirito, tanto che l’hanno apprezzata in molti, da Merkel a Markus Söder - che non ha mancato di far notare come si tratti dello stesso approccio che lui suggerisce da sempre. È però un piano estremamente vago, i cui dettagli non sono per nulla chiari e lasciano aperte numerose questioni: e infatti, nonostante un certo sostegno nel partito, le reazioni generali all’idea di Laschet sono state piuttosto critiche. I contagi continuano a essere troppi e la 7-Tage-Inzidenz (il numero di nuovi contagi settimanali ogni 100.000 abitanti) resta sopra 100, quindi bisogna fare qualcosa, e anche buona parte dei tedeschi vorrebbe misure più rigide, ma bisogna farlo con un piano ben preciso e dettagliato, senza improvvisazioni.
Il povero Laschet, in questo momento, è un po’ un Re Mida all’incontrario: tutto quello che tocca non diventa oro, anzi. Ogni sua dichiarazione o proposta non fa altro che danneggiarlo ulteriormente, portandolo ancora più in basso nei sondaggi per la candidatura alla Cancelleria nell’Union. Secondo alcune rilevazioni dei giorni scorsi, solo il 21% dei militanti CDU vorrebbe Laschet come candidato: il 68% preferirebbe Söder, che comunque fa parte di un altro partito, non dimentichiamocelo. Anche fra i deputati al Bundestag inizia a ingrossarsi la truppa di chi guarda alla Baviera per la candidatura - e secondo molti tedeschi persino la Cancelliera punterebbe ormai sul capo della CSU.
L’unica speranza per il leader CDU viene da un altro dato interessante, legato a una vecchia questione tedesca. Dovete sapere infatti che al resto dei tedeschi i bavaresi non stanno particolarmente simpatici: sarà che sono ricchi, sarà che sono cattolici, sarà che si vantano sempre dell’eccezionalismo del loro Freistaat, ma insomma i rapporti non sono proprio idilliaci. E ci sarebbe addirittura un 27% di elettori pronti a non votare l’Union se il candidato fosse Söder.
Aprile sarà comunque un mese decisivo, e su più fronti. Con sondaggi così drammatici è improbabile che i conservatori vogliano aspettare ancora molto prima di ufficializzare la candidatura: in molti premono perché la faccenda venga chiusa al più presto. E questo mese sono anche attese nuove consegne di vaccini, che dovrebbero accelerare una campagna vaccinale finora andata decisamente a rilento.
C’è ancora un’altra sfida che si profila all’orizzonte, e che riguarda direttamente Angela Merkel. Ma ne parliamo meglio la prossima volta.
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Un mito decisamente ridimensionato dalla pandemia, soprattutto da questa terza ondata di contagi, è quello dell’efficienza tedesca: Deutsche Welle racconta la storia di come è nato.
Sempre su Deutsche Welle un bel video che racconta la storia di Anastasia Biefang, la prima comandante transgender nella storia dell’esercito tedesco.
Politico racconta l’amore dei tedeschi per le finestre aperte e il ricambio d’aria, una passione che si sta rivelando un po’ controproducente ora che l’efficienza energetica degli edifici è un tema sempre più importante.
Infine, un brutto epilogo per una bella storia che avevo raccontato qui su RESET2021: Tareq Alaows, il primo ex-rifugiato siriano candidato al Bundestag, ritira la sua candidatura a causa delle minacce di morte ricevute.
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