RESET 2021 - Numero 17: Le elezioni di marzo
A marzo ci saranno le prime due elezioni locali di questo super-anno elettorale, e le conseguenze saranno cruciali - soprattutto per l'Union
Fra un mese, il 14 marzo, si terranno le elezioni regionali in due Länder, il Baden-Württemberg e la Renania-Palatinato. Saranno due elezioni molto importanti per un motivo in particolare: dal giorno dopo avremo qualche indizio in più per capire chi sarà il candidato alla Cancelleria dell’Union, il blocco conservatore che riunisce CDU e CSU. In base alla performance della CDU sapremo se il nuovo leader, Armin Laschet, potrà proporsi come candidato credibile o se dovrà lasciare il passo al capo dei bavaresi, Markus Söder. Potrebbe addirittura saltar fuori un’altra candidatura, come quella del Ministro della Salute Jens Spahn, di cui si è parlato molto nei mesi scorsi. Ma a questo punto sembra scontato che la faccenda riguardi solo i leader dei due partiti, Laschet e Söder.
Cosa possiamo aspettarci da queste elezioni locali?
Cominciamo dal Baden-Württemberg.
Il Land di Stoccarda è l’unico in Germania governato dai Verdi: il Ministerpräsident Winfried Kretschmann, decano dei Grünen, è uno degli esponenti più noti del partito, in particolare della corrente centrista - i Realos. Quello che si sta per chiudere è il suo secondo mandato: nel primo ha governato insieme alla SPD, ora invece è alla guida di una coalizione con la CDU - in perfetto stile da verde pragmatico. Nella regione è molto popolare, apprezzato dal 70% degli elettori secondo alcune rilevazioni: e proprio questa popolarità potrebbe spingere i Grünen verso un risultato davvero clamoroso il 14 marzo. Gli ultimi sondaggi vedono i Verdi al 34%, un dato pazzesco, addirittura 4 punti in più rispetto al 30% del 2016 che già fu un trionfo senza precedenti.
Una riconferma per Kretschmann è quasi scontata, idem per la coalizione di governo: come si vede dai due grafici, agli altri partiti restano solo le briciole. Ma venerdì all’ora di pranzo è arrivata una notizia che getta un’ombra sul resto della campagna elettorale: Kretschmann ha fatto sapere che ridurrà al minimo gli eventi nelle prossime settimane, per stare vicino alla moglie malata di cancro. Il Ministerpräsident rimane candidato, e data la sua popolarità è probabile che non abbia neanche bisogno di fare campagna per essere rieletto. Ma al di fuori della politica lo aspettano momenti non facili.
Dal punto di vista della CDU arrivare secondi non sarebbe una tragedia: il distacco dalla SPD rimane abissale, e un buon risultato della coalizione al governo nel Land favorirebbe chi spinge per un accordo nero-verde anche a livello nazionale.
Le cose si fanno più interessanti se ci spostiamo in Renania-Palatinato.
Qui al governo c’è la SPD, alla guida di una coalizione “semaforo” che include Grünen e FDP. Ministerpräsidentin è Malu Dreyer, anche lei come Kretschmann al secondo mandato e anche lei fra i volti più popolari del suo partito.
Come Kretschmann, anche Dreyer è piuttosto apprezzata nel suo Land: il problema però non è lei, quanto il suo partito. La SPD è da moltissimo tempo in grave crisi, con sondaggi che a livello nazionale la danno quasi certamente al terzo posto dopo Union e Verdi: è vero che qui si parla di elezioni locali, ma le dinamiche generali hanno comunque un peso da non sottovalutare. Nonostante Dreyer sia apprezzata dalla maggior parte degli elettori renani, in testa nei sondaggi c’è la CDU, un partito all’opposizione.
Se questi valori venissero confermati nelle urne, l’attuale coalizione al governo nel Land arriverebbe al 49%. Se però al posto della SPD mettessimo la CDU, avremmo il 51%: una differenza di soli due punti che però potrebbe risultare decisiva. Il voto del 14 marzo potrebbe consegnarci uno scenario in cui al governo rimangono i due partner di minoranza, mentre cambia quello di maggioranza. Un altro colpo durissimo per i socialdemocratici, che perderebbero la guida di un altro Land.
Se andasse davvero a finire così, Armin Laschet si ritroverebbe nella posizione ideale per chiedere la candidatura alla Cancelleria. Sarebbe il leader del partito principale dell’Union, la CDU, e avrebbe un ottimo risultato in un Land importante da buttare sul tavolo. A quel punto sarebbe difficile per Söder non farsi da parte.
Questo significa che Söder deve sperare che la CDU in Renania-Palatinato non sfondi. Se la SPD ribaltasse le previsioni e arrivasse prima, o comunque recuperasse lo svantaggio che ha al momento, per Laschet sarebbe un bel problema. Il tradizionale boost di popolarità da sempre legato alla nomina di una nuova leadership si rivelerebbe già esaurito, e Laschet non potrebbe offrire quel “valore aggiunto” che è il marchio di un candidato Cancelliere di successo. Allora in molti andrebbero a cercare quel valore aggiunto altrove: con ogni probabilità in Baviera.
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Questa settimana, invece di suggerimenti di lettura, una curiosità, sempre a tema elezioni locali.
Il 14 marzo non si voterà solo per i Parlamenti regionali in Baden-Württemberg e Renania-Palatinato: si terranno anche le elezioni comunali in Assia. I cittadini del Land saranno chiamati a eleggere i consigli comunali delle rispettive città, ma non i sindaci: si tratta infatti di due elezioni distinte.
La capitale del Land è Wiesbaden, ma la città principale è senza dubbio Francoforte (sul Meno), dove dovranno essere eletti 93 consiglieri comunali. E qui inizia la parte divertente.
La legge elettorale per i consigli comunali è particolare, soprattutto per quanto riguarda le opzioni a disposizione di chi vota. Ciascun elettore ha infatti un voto per ogni posto disponibile: i cittadini francofortesi hanno quindi a disposizione 93 voti. Questi voti possono essere attribuiti a 93 candidati diversi, anche appartenenti a liste diverse: è il principio chiamato Panachieren. Se lo si vuole, però, si possono anche attribuire fino a 3 voti a un singolo candidato: questa operazione si chiama Kumulieren, e non cambia il numero complessivo di voti a disposizione. Nel caso francofortese, se si danno 2 voti a un candidato, ne rimangono altri 91 da distribuire fra i restanti candidati.
Non è necessario mettere tutte e 93 le crocette, naturalmente. Se si vuole si può anche votare la lista, e il voto verrà “parcellizzato” e suddiviso fra tutti i candidati di quella lista. Magari però fra quelli ce n’è qualcuno che vi sta antipatico: niente paura, potete anche tracciare una riga sul suo nome - il cosiddetto Durchstreichen. Così facendo, quel candidato non verrà conteggiato nella suddivisione del voto.
Per avere a disposizione tutte queste opzioni, sulla scheda devono comparire tutti i nomi di tutti i candidati di tutte le liste. Il che naturalmente può creare qualche problema di spazio e schede extra-large, come quella in foto: si tratta del fac-simile della scheda elettorale che i cittadini di Francoforte si vedranno consegnare quando si recheranno al seggio, il 14 marzo.
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